Tra tutte le arti la più importante è il cinema

Docente: Eugenia Gaglianone

Data inizio corso: martedì 28 febbraio 2017

Orario: dalle 19.00 alle 22.00 – 3 incontri di 3 ore ciascuno

Costo: 50,00€

Il tema sul rapporto tra l’Ottobre e il cinema nella nascente Unione Sovietica è vastissimo, a partire dal senso stesso del termine “rivoluzionario”.

Nell’immediato passaggio tra il vecchio e il nuovo, la produzione cinematografica subì una battuta d’arresto ma senza dubbio il dibattito che ne scaturì fu tra i più accesi e stimolanti del secolo scorso. Mentre la dirigenza politica proclamava il cinema come la più importante delle arti, ne lodava le risorse propagandistiche ed economiche arrivando ad auspicare la creazione di un Pinkerton rosso sul modello del genere poliziesco americano, i giovani artisti si confrontavano sulla sua specificità estetica e tecnica dando il via a sperimentazioni da cui sarebbero nati grandi capolavori del cinema mondiale.

Al tempo stesso il corso guarderà oltre i confini sovietici alla ricerca di alcuni importanti film occidentali sull’argomento.

Melodramma, addio il cinema “senza pellicola” di Kulešov, il poliziesco e I diavoletti rossi, primo western sulla steppa. Come può trasformarsi un rivoluzionario? Le straordinarie avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi (1924) di Kulešov e l’ironico Ninotchka (1939) di Ernst Lubitsch.

Il calendario rosso Protazanov, Pudovkin, Ejzenštejn: il filone dell’epopea storico-rivoluzionaria a confronto con i generi più popolari. Agonija (1975-1981) di Klimov, il cui Rasputin bene restituisce l’ineluttabile crollo zarista. Reds (1981) di W. Bitty ovvero i dieci giorni che sconvolsero il mondo.

Altre visioni la rivoluzione degli umili, Okraina (1933) di Barnet e La felicità (1934) di Medvedkin. Al Festival di Venezia 1942, il dittico di Alessandrini Noi vivi, Addio Kira! Dal Nobel respinto di Pasternak, ai 5 premi Oscar de Il Dottor Zivago (1965) di David Lean.