Di A. Desplechin. Durata 110 minuti.

Cast: M. Amalric, M. Cotillard, C. Gainsbourg, L. Garrel.

Scrive di notte per evitare gli incubi che lo perseguitano da anni. Sta per girare un film che ha come protagonista Ivan, un diplomatico sui generis ispirato alla vita del fratello. Il dolore che affligge Ismaël è dovuto alla perdita della moglie Carlotta, scomparsa nel nulla vent’anni prima, appena dopo essersi sposati giovanissimi, poco più che ventenni.
Ismaël condivide la sofferenza con il suocero Henry Bloom, un famoso regista che gli ha insegnato la settima arte e di cui Ismaël si prende cura, nonostante riuscire a consolarlo sia un’impresa ormai impossibile. Entrambi vivono esistenze disperate, che non riescono a liberarsi dall’ombra di Carlotta, data ufficialmente per morta senza però aver mai trovato il cadavere.
Nel frattempo Ismaël ha trovato Sylvia, con la quale si è lanciato in una storia profonda e coinvolgente, affogando grazie a lei le sofferenze del proprio passato. Sylvia è una donna agli antipodi rispetto all’instabile Carlotta: è un’astrofisica indipendente e decisa, una con la testa sulle spalle. Lei è la luce di Ismaël, è tutto il suo mondo, è l’unico, sottilissimo filo che lo tiene ancora legato alla vita.