Regia di Jacqui Morris, David Morris (III).
Nureyev morì a 54 anni nel 1993, ma un quarto di secolo dopo la sua storia non è mai stata così rilevante. La sua defezione verso ovest è simbolica, mentre la Russia e l’Occidente lottano ancora per riconciliare i valori in conflitto. La vita del ballerino era dominata dalla politica, sebbene non fosse lui stesso politico. Il documentario ha un approccio innovativo sulla forma: il regista porta alla luce coreografie e sequenze di danza contemporanea mai viste prima e mostra il lato più sessualmente provocatorio del ballerino per il quale la danza era tutto.