Regia: Jonas Carpignano. Sceneggiatura: Jonas Carpignano. Montaggio: Alfonso Gonçalves. Fotografia: Tim Curtin. Suono: Giuseppe Tripodi, Florian Fevre, Julien Perez. Musiche: Dan Romer. Interpreti: Pio Amato, Koudous Seihon, Iolanda Amato, Damiano Amato, Cosimo Amato, Francesco Papasergio, Cosimino Amato. Produzione: DCM Productions, Film i Väst. Origine: Italia, Francia, Germania 2017. Durata: 117′.
A Ciambra comincia con una panoramica sulle montagne. Una lenta, delicata carrellata in avanti accompagna l’incedere, stabile ma con qualche incertezza, di un uomo ripreso di spalle verso un cavallo immobile nell’erba. Quando l’uomo è vicino la figura sfumata del cavallo diventa nitida. Le montagne di un verde avvolgente, aggiungono intensità al cielo plumbeo. L’uomo si appoggia alla testa del cavallo e ne accarezza teneramente la criniera. Le montagne calabresi sembrano quasi l’Anatolia di un film di Nuri Bilge Ceylan. Non potrebbe essere più forte il contrasto con la scena seguente, concitata e brutale, in cui ci si sposta in un ambiente casalingo dove un ragazzino si lancia contro una porta urlando come un ossesso.
Le inquadrature mosse e i pochi stacchi di montaggio esprimono l’approccio del regista che s’inserisce in una tendenza che da anni percorre il cinema d’autore internazionale più interessante, cioè la commistione tra documentario e film di finzione. A ben vedere un’ambiguità percorre l’intero film, rivelatrice di una vera finezza e maturità di regia e fotografia, già enunciata nel prologo.
(Internazionale)
Jonas Carpignano è nato a New York da padre italiano e madre afroamericana, ed è cresciuto tra New York e Roma. Il suo secondo film A Ciambra (2017), prodotto da Martin Scorsese, viene presentato al Festival di Cannes nel 2017 dove si aggiudica il Premio Europa Cinema Label nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. Nel 2018 vince il David di Donatello come miglior regista sempre per il film A Ciambra.