Regia: Kim Ki-duk. Sceneggiatura: Kim Ki-duk. Montaggio: Min-sun Park. Interpreti: Ryoo Seung-Bum, Lee Won-geun, Kim Young-min, Guyhwa Choi. Produzione: Kim Ki-Duk Film. Origine: Corea del Sud 2018. Durata: 114′.

 

Il film evidenzia quella linea di frontiera che sul 38° parallelo divide le due Coree, il Nord comunista soffocato dalla dittatura e il Sud capitalista con una ridente democrazia. Ma accanto alle profonde differenze, il regista sudcoreano mette a nudo senza pietà somiglianze sconcertanti. Perché la ferocia delle ideologie può svilupparsi in violenze simili. Un’opera implacabile. Montata attorno a una messa in scena semplice e percorsa da un realismo asciutto e poco dinamico, fa scaturire senso di impotenza e tristezza strisciante. La stessa che vive il povero protagonista, il pescatore nordcoreano Nam che, finito per un incidente nelle acque sudcoreane, si troverà a subire interrogatori sadici e asfissianti, prima da una parte del confine, poi dall’altra.

(Panorama)

Corea del Nord e Corea del Sud, sfavillio contro grigiore, tute mimetiche contro cappottoni di sovietica memoria, il regime che stampa sui muri la propaganda coi ritratti dei faccioni dei Kim padre e figlio a sorvegliare ogni istante del «loro» popolo, la democrazia ossessionata da spie «potenziali» e armi nucleari dove chi dissente è – «gentilmente» – sbattuto fuori. […] Si rivelano uguali nelle modalità con cui calpestano i diritti, il pensiero e le aspirazioni dei propri cittadini. E per questo il regista sceglie una cifra di realtà, quasi esasperata, a rispondere a questa esigenza politica che interroga presente e passato.

(Il Manifesto)

 

Kim Ki-duk è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico sudcoreano. Nel 1993 debutta come regista con The Crocodile. Il film Primavera, estate, autunno, inverno… E ancora primavera (2003) lo consacra come regista noto in tutta Europa. Nel 2004 con La samaritana vince l’Orso d’oro per la miglior regia al 54° Festival del Cinema di Berlino, mentre nel 2012 il suo Pietà vince il Leone d’Oro alla 69° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2016, nuovamente alla Mostra del Cinema di Venezia, Il prigioniero coreano apre la nuova sezione denominata Cinema nel Giardino.