Regia: Leonardo Di Costanzo. Sceneggiatura: Leonardo Di Costanzo, Maurizio Braucci. Montaggio: Carlotta Cristiani. Fotografia: Hélène Louvart. Suono: Maricetta Lombardo. Musiche: Marco Cappelli, Adam Rudolph. Interpreti: Anna Patierno, Gianni Vastarella, Marcello Fonte, Martina Abbate, Raffaella Giordano, Valentina Vannino. Produzione: Tempesta, Amka Films Productions, Capricci Films. Origine: Italia, Svizzera, Francia 2017. Durata: 95′.

 

Il film – sostiene il regista – non è sulla camorra, ma su chi giorno per giorno cerca di sottrarle terreno, persone, consenso sociale, senza essere né giudice né poliziotto. Ma è anche una storia su quel difficile equilibrio da trovare tra paura e accoglienza, tra tolleranza e fermezza.

È un film sul confine, lì dove finisce la città e inizia la campagna, e dove le maglie del controllo centrale sono più larghe. In questi spazi, in questa terra di nessuno, si combatte la lotta delle associazioni come quella del film per sottrarre individui, energie, spazi e territorio alla malavita. Anche L’intervallo seguiva lo stesso principio: raccontare la mafia e la camorra, come fenomeno sociale – o la rappresentazione del male. Interessanti sono le problematiche che si aprono affrontando questi temi. […] Durante la scrittura della sceneggiatura c’è stato un continuo confronto tra gli scrittori. La fase di scrittura è poi continuata anche durante il casting, perché le persone che incontravano parlavano delle loro storie: la maggior parte degli attori de L’intrusa sono non professionisti, e molti di loro vengono dal mondo che viene raccontato nel film – da una parte e dall’altra della «barricata». Nessuno però interpreta se stesso: tutti sono chiamati a ricoprire un ruolo diverso da sé.

(Il Manifesto)

 

Leonardo Di Costanzo è un regista, sceneggiatore e direttore della fotografia italiano. Con L’intervallo (2012), presentato alla 69° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, vince il David di Donatello 2013 come miglior regista esordiente. Il suo ultimo film L’intrusa, riconosciuto di interesse culturale, vince il Globo d’oro e la Piramide d’oro come miglior film nel 2018.