Regia di Mikhael Hers.
Interpreti: Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophélia Kolb, Marianne Basler.
David vive a Parigi di lavoretti saltuari per sbarcare il lunario e rimandare le responsabilità. Orfano di padre e abbandonato dalla madre diversi anni prima, la sua famiglia sono la sorella e la nipotina. Sandrine, insegnante di inglese, alleva Amanda da sola, veglia sul fratello e aspetta solo di innamorarsi di nuovo. Tra un bicchiere di vino e una conversazione in bicicletta il loro ménage procede sereno. I percorsi della memoria, la geografia, il tempo, il luogo e il momento sono i grandi temi di Mikhaël Hers, abilissimo a creare echi e ricordi futuri, a tradurre le variazioni del cuore in maniera fisica e sensoriale. Con Amanda affronta ancora una volta le conseguenze della morte di una giovane donna sui suoi cari, lavorando all’ombra di un’assenza e alla luce di un affetto. L’affetto che lega David alla sua nipotina e che li conduce dall’appartamento alla scuola, dal parco alla stazione, catturandone l’inerzia, il languore, i movimenti leggeri in cui respirare la felicità di stare insieme, l’eccitazione di camminare accanto ritardando il momento della separazione. Perché affrontare il vuoto è più facile in due ma è più difficile in estate. In estate le porte e le finestre si aprono, si esce più volentieri, si viaggia leggeri, dentro e fuori si annullano, i parchi prolungano gli appartamenti come un giardino che entra in salone col sole.