Regia di Werner Herzog.
Interpreti: Klaus Kinski, Helena Rojo Del Negro, Ruy Guerra, Peter Berling.
La notizia di un territorio ricchissimo d’oro induce Gonzalo Pizarro ad inviare una spedizione di conquista oltre le Ande. Il comando viene affidato a Don Pedro de Ursua e il suo vice è Don Lope de Aguirre. Partita alla fine del 1560, la spedizione si trova ben presto in difficoltà dovute all’ostilità della natura e alla guerriglia feroce condotta da invisibili indios. Approfittando dei momenti di demoralizzazione, Aguirre fa destituire Don Pedro e ottiene una dichiarazione collegiale di ribellione a Filippo II di Castiglia.
«“Nessuno di noi arriverà vivo laggiù”: così dice Lope de Aguirre, un immenso Klaus Kinski, attore feticcio e protesi corporea del pensiero di Werner Herzog, regista tedesco innamorato di quelle storie che narrano di coloro che si scontrano contro la natura e contro Dio. Ci sono la natura e l’uomo in Aguirre, furore di Dio, primo film in cui il cineasta lavora con Kinski, c’è in un gioco di opposti un realismo onirico che mostra e dà profondità. Ci sono il fallimento pronto ad esplodere e il paesaggio in cui implode e conflagra lo sguardo di Aguirre (e anche il nostro). È la natura a portare il capo alla follia quando quest’ultimo si accorge di non poterla dominare né arginare. Il furore di Dio non attacca, non ammazza. Questo è ciò a cui Herzog è da sempre interessato: mostrare la visione, e tale estasi ci viene consegnata grazie all’occhio del furore di Dio che si perde in un ipnotico incubo che ha il suo apice nella scena finale. Francis Ford Coppola ha detto di essersi ispirato al capolavoro del regista tedesco per Apocalypse Now, per il Time è uno dei 100 film migliori di tutti i tempi. Aguirre, furore di Dio è pura meraviglia.»