23 – 25 aprile 2020
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AIACE sul sofà prosegue la sua programmazione gratuita in streaming, proponendo dal 23 al 25 aprile (dalle ore 9), in concomitanza con l’anniversario della Liberazione, tre film a tema resistenziale. Il primo titolo presentato per l’occasione dalla rassegna online promossa da Aiace Torino sarà Una questione privata. Vita di Beppe Fenoglio (giovedì 23 aprile), con cui il regista Guido Chiesa restituisce un ritratto dello scrittore albese, ricostruendone – sullo sfondo della sua città natale e attraverso numerosissime testimonianze di quanti lo conobbero – la personalità, la militanza partigiana, il lavoro letterario, l’impegno civile.

A seguire verrà proposto Non aver paura! Donne che non si sono arrese (venerdì 24 aprile), con cui la regista Cristina Monti ripercorre il ruolo assunto dalle donne nella Resistenza in Piemonte e nelle battaglie per l’affermazione della parità attraverso le storie e le testimonianze di ex-partigiane e lavoratrici protagoniste delle lotte per l’emancipazione.

La “tre giorni” si chiuderà con Partigiani (sabato 25 aprile), il lavoro collettivo firmato da Guido Chiesa, Davide Ferrario, Antonio Leotti, Marco Puccioni e Daniele Vicari, che, nato dall’esperienza del film-concerto Materiali resistenti, costruisce un ritratto non sentimentale dei partigiani, interrogandosi sul ruolo della memoria, sui confini tra analisi storica e retorica, sulle difficoltà di trasmettere il sentimento antifascista ai giovani.

Per guardare i film, è sufficiente cliccare sui link alle videopiattaforme forniti attraverso i canali social e il sito di Aiace Torino (www.aiacetorino.it) e inserire la password indicata.

INFO: aiacetorino@aiacetorino.it; www.aiacetorino.it

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GIOVEDÌ 23 APRILE

Una questione privata. Vita di Beppe Fenoglio di Guido Chiesa (produzione Palomar, Italia 1998, 60’)

Sullo sfondo di un’Alba provinciale e conservatrice, i racconti di chi ha conosciuto Beppe Fenoglio (raccolti in 10 mesi di lavoro e quasi 200 interviste) ne ricostruiscono la personalità, il rapporto con la città, le donne (in particolare con Fulvia, il suo primo amore, e con Luciana Bombardi, la donna che sposò in matrimonio civile e da cui ebbe una figlia, Margherita), l’esperienza partigiana, l’impegno civile dopo la guerra, le opere letterarie, i legami con gli altri intellettuali, le passioni, la malattia, il ricovero all’ospedale torinese Molinette e la morte.

VENERDÌ 24 APRILE

Non aver paura! Donne che non si sono arrese di Cristina Monti (produzione Associazione Almaterra e SPI-CGIL Torino, Italia 2009, 46’)

Il ruolo assunto dalle donne nella Resistenza in Piemonte e le loro successive battaglie per l’affermazione della parità, un percorso ancora oggi incompiuto. Il documentario, nato dallo spettacolo teatrale “Non mi arrendo, non mi arrendo”, mostra la determinazione con cui hanno contribuito alla conquista di diritti sociali e civili, facendo emergere una realtà spesso assente dal racconto della “grande storia”.

«Sono molto felice che il film venga riproposto in questo 25 aprile anomalo, in cui intessere legami tra le persone, anche se a distanza, è quanto mai importante. Poterlo fare con l’esempio delle protagoniste del progetto è per me un grande dono che spero di trasmettere alle nuove generazioni». (Cristina Monti)

SABATO 25 APRILE

Partigiani di Guido Chiesa, Davide Ferrario, Antonio Leotti, Marco Puccioni e Daniele Vicari (produzione Intel Film e A.N.P.I., Italia 1997, 62’)

Secondo capitolo di una trilogia sulla Resistenza a Correggio, il film – costruito come un caleidoscopio di temi e volti – vuole essere un ritratto non sentimentale dei partigiani, delle loro storie, dei rapporti tra uomini e donne durante la Resistenza, della difficoltà di trasmettere il sentimento antifascista ai giovani. È composto da nove episodi, il primo dei quali (realizzato da Guido Chiesa) è una fiction, basata su un fatto realmente accaduto. Gli episodi successivi sono documentari, di cui uno, realizzato da Antonio Leotti, è dedicato agli avversari, i fascisti, mentre un altro ha tra i protagonisti Luciano Ligabue. 

«25 aprile 1995, cinquant’anni dalla Liberazione, Guido Chiesa e Davide Ferrario iniziano a Correggio, provincia di Reggio Emilia, l’’avventura di Materiale resistente: rock e partigiani, giovani e anziani, un minimo comune denominatore chiamato ‘resistenza’. Sei mesi dopo, alla prima del film a Correggio, la platea è per metà composta da partigiani. Assistono ammutoliti, poi esprimono un desiderio per nulla narcisistico: “La prossima volta fate un film su di noi”. Guido e Davide sanno che “gli tocca”. È l’inizio di un rapporto intenso, problematico, a tratti polemico tra partigiani e filmmaker (a cui si aggiungono man mano Daniele Vicari, Antonio Leotti e Marco Puccioni), che solo incidentalmente verte sul film e le sue necessità specifiche. La vera questione è un’’altra: che cos’è la memoria? A che “serve”? Dove finisce l’’analisi storica e inizia la retorica? Che ne sarà dell’identità e del mito dei partigiani ora che il loro tempo si avvia alla fine? Domande pesanti, ambiziose, che accompagnano le lunghe ricerche che precedono la realizzazione del film, nonché il dibattito stesso tra i filmmaker, per nulla unanimi nell’approccio alla materia. Partigiani è infine proprio questo: l’’esito di un confronto, per forza di cose frammentario e “aperto”, che ha coinvolto cineasti e ricercatori, partigiani e loro familiari, fino a comprendere l’intera Correggio e la storia di questi anni di post-Resistenza». (Guido Chiesa)