Regia di Sergio Basso.

Nel 1990, un sesto della popolazione del Bhutan venne esiliato perché chiedeva maggiori diritti democratici al sovrano e da allora vive in un campo profughi in Nepal, nell’indifferenza totale della comunità internazionale. Ora verranno “ricollocati”. Migliaia di famiglie saranno costrette a emigrare e l’identità Lhotshampa scomparirà. Noi abbiamo vissuto con loro, a Khudunabari, e abbiamo raccolto le loro testimonianze. In particolare, quella di Sarita, una ragazza di 13 anni, nata nel campo profughi. Tutti si aspettano che la vicenda di questi profughi venga raccontata in maniera melodrammatica. La nostra scommessa è di credere nell’ironia come arma per raccontare una tragedia. Un musical documentary, un ibrido nuovo. I rifugiati non ci racconteranno il loro passato e non ci spiegheranno cosa vuol dire perdere la propria identità.