La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo riapre venerdì 30 aprile, dalle 12 alle 19

Salvo aggiornamenti ministeriali, i giorni di apertura, fino al 13 giugno, saranno i seguenti: da venerdì a domenica dalle 12 alle 19.

Siamo felici di potervi nuovamente accogliere nelle nostre sale in totale sicurezza.
Le visitatrici e i visitatori saranno accolti dalle mediatrici culturali, secondo un approccio che da sempre privilegia la dimensione del piccolo gruppo, coniugando il dialogo con le informazioni sulla mostra, le opere, le artiste e gli artisti e naturalmente sulle norme di sicurezza.
Ci preme ricordare che la Fondazione è sottoposta a una pulizia e sanificazione costante. Il personale della Fondazione garantirà il distanziamento sociale tra i visitatori ed eviterà qualsiasi forma di assembramento.
Mascherina obbligatoria.

Space Oddity. Spazi e corpi al tempo del distanziamento sociale
A cura di Irene Calderoni

Fino al 13 giugno

“Space Oddity” è una mostra, una collezione, una storia, un album di immagini e di parole. È una foto ideale di artiste e artisti passati in Fondazione in questi anni. Al tempo del distanziamento sociale, dei lockdown mirati e delle Zone, è concepita come una palestra, un contesto per sperimentare nuovi movimenti, pensieri e relazioni di prossimità con gli altri corpi e con gli oggetti. È un allenamento guidato da 34 opere: un’esercitazione sullo spazio, all’incrocio tra chiuso e aperto, mentale, fisico, virtuale. Affettivo e ostile. Personale e politico. Sono le artiste e gli artisti a suggerire i passi, le evoluzioni, le pause.

Artiste e artisti:
Micol Assael, Tauba Auerbach, Janis Avotins, Julie Becker, Angela Bulloch, Ludovica Carbotta, James Casebere, Harun Farocki, Fischli&Weiss, Giuseppe Gabellone, Douglas Gordon, Alicja Kwade, Sharon Lockhart, Mark Manders, Babette Mangolte, Esko Mannikko, Paul McCarthy, Kelley Nipper, Diego Perrone, Paul Pfeiffer, Charles Ray, Thomas Ruff, Hans Schabus, Markus Schinwald, Gregor Schneider, Robert Smithson, Avery Singer, Song Tao, Hiroshi Sugimoto, Lynette Yiadom-Boakye, Clemens Von Wedemeyer, Pae White

Maggiori informazioni

Nuovi orari: da venerdì a domenica dalle 12 alle 19

PRENOTA LA VISTA cliccando qui oppure mandando una mail a biglietteria@fsrr.org specificando l’orario di arrivo


VERSO. Educazione e mediazione culturale dell’arte

Workshop formativo rivolto a studenti e studentesse di Università e Accademie di Belle Arti della Regione Piemonte

Il workshop si inserisce nel programma di VERSO. I giovani tra cultura, tecnologia e partecipazione politica, un progetto di Regione Piemonte – Assessorato alle Politiche Giovanili e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche giovanili e il servizio civile universale.

Il workshop è gratuito e si svolgerà interamente on-line il 12, 13 e 14 maggio 2021, per una durata totale di 18 ore. È finalizzato all’acquisizione di conoscenze e competenze nell’ambito dell’educazione museale e della mediazione culturale dell’arte e si struttura a partire dall’incontro con le professionalità che operano all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, attraverso il passaggio di competenze dirette, la condivisione di strumenti di lavoro consolidati e la presentazione di casi studio e progetti.

Al termine della formazione saranno raccolte le candidature per l’erogazione di 4 borse di studio, finalizzate all’inserimento lavorativo in qualità di educatori/educatrici e mediatori/mediatrici culturali dell’arte nella sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Guarene (CN), da giugno a settembre 2021, in occasione della mostra “Prima che il gallo canti”, a cura di Tom Eccles, Mark Rappolt e Liam Gillick.

Le iscrizioni sono aperte fino al 3 maggio 2021 tramite l’invio all’indirizzo e-mail dip.educativo@fsrr.org del modulo di iscrizione compilato.

Modulo e programma completo del workshop

Per ogni informazione è possibile chiamare il numero: 011-3797631 oppure scrivere a: dip.educativo@fsrr.org


CORRISPONDENZE
A cura del Dipartimento educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con le scuole dell’infanzia comunali di Torino

Oggi è arrivata una lettera speciale dei bambini e delle bambine partecipanti al progetto Corrispondenze, che nasce da una semplice domanda: come mantenere un legame a distanza con le scuole in un periodo così difficile? La risposta può essere altrettanto semplice: con una corrispondenza, una reciprocità e un dialogo condiviso che ci faccia sentire più vicini. “Caro Museo, ci piace tanto il libro che ci hai mandato, ci è piaciuto troppo troppo e vogliamo ritornare presto da voi perché il museo è bello e ci piace nel profondo del cuore. La storia di Kubbe è bellissima e lui ha creato un museo grande, grande e bello con un sacco di gente, a tutti spiega dove ha trovato le sue cose… ma noi ne abbiamo fatto uno piccolo. Per fare un museo ci vuole concentrazione, mai distrarsi ma la cosa più bella è che si raccolgono cose, bisogna pulirle e mettere tutto in ordine. Ma senza gente un museo non c’è, perché se è chiuso non esiste e la gente è triste, triste. Per fare il museo abbiamo camminato nel nostro giardino, visto bene il mondo e fatto un tesoro. Poi abbiamo scelto quello che ci piace, incollato e scritto il nome. Ciao, ciao. I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia di via Scotellaro, Torino”

Nel giardino della scuola è installata una speciale cassetta delle lettere, luogo fisico e simbolico del dialogo a distanza con il museo. Anche in Fondazione è installata un’identica cassetta della posta dedicata al progetto, in attesa delle risposte dei bambini e delle bambine. La corrispondenza è iniziata con una prima lettera scritta dalle educatrici della Fondazione e un libro illustrato sul tema del museo e dell’arte, e continuerà fino alla fine dell’anno scolastico, attraverso lo scambio di lettere, libri, disegni, fotografie, piccoli oggetti simbolici. Le suggestioni inviate dalle educatrici hanno l’obbiettivo di raccontare il museo e l’arte, proporre semplici azioni creative di esplorazione da svolgere all’aperto, e soprattutto rispondere alle curiosità dei bambini e delle bambine, condividendo pensieri e vissuti. Le idee “spedite” dai bambini sono raccolte e valorizzate, come importanti elementi di un percorso di ricerca e conoscenza. Inoltre, i libri spediti alla scuola vanno a creare una speciale biblioteca scolastica dedicata all’arte, all’espressività e alla creatività.