Ei fu”. Volti e voci

La narrazione del mito di Napoleone in una versione inedita dell’ode

1821 luglio, Alessandro Manzoni nella sua residenza di Brusuglio, legge
sulla Gazzetta di Milano la notizia della morte di Napoleone.

L’Imperatore era morto due mesi prima a Sant’Elena.

Manzoni si ritira nel suo studio e compone, d’impeto, il poema.

In occasione del bicentenario della morte di Napoleone, data che il mondo si
appresta a celebrare, purtroppo in forma ridotta a causa della pandemia,
l’Associazione culturale “Le vie del tempo” che si occupa di divulgazione e
ricostruzione storica, collaborando con enti quali la Fondazione Ordine
Mauriziano, i Musei Reali, la Villa Reale di Marlia, la Reggia della Venaria
Reale, l’Opera Pia Barolo, fra gli altri, ha voluto ricordare questo
avvenimento con un progetto dal titolo “Il 5 maggio” che coniuga il proprio
amore per la storia e la rievocazione storica in una dimensione che possa
travalicare la situazione attuale.

Il progetto è stato prontamente sposato da Paola Gribaudo, Presidente
dell’Accademia Albertina di Belle Arti, ente con cui l’Associazione ha già
collaborato in passato, e ha visto come scenario proprio l’edificio che
ospita questa importante istituzione e la Pinacoteca Albertina, storicamente
il contesto adatto per un’ambientazione del periodo della Restaurazione. Il
progetto è stato realizzato grazie al lavoro del Corso di Fotografia del
Prof. Fabio Amerio.

Il poema, il cui incipit spetta a Manzoni, appena disturbato dalla sua
governante, viene poi, via via, declamato da membri dell’Associazione che
rappresentano diversi ” caratteri della società”: dal militare, che dietro
alle aquile imperiali aveva percorso mezza Europa, alla donna in lutto, che
piange la perdita di chi dal fronte non era più tornato. Personaggi, quasi
scaturiti dalla mente di Manzoni, colti in un momento della loro giornata,
“quel momento” in cui hanno saputo della morte di Napoleone. Dal sacerdote,
intento alla preghiera, a cui fa eco la dama che sgrana il rosario, alla
visitatrice di un museo, una lavandaia interrotta nelle sue faccende sino
una musicista colta durante i suoi esercizi e in ultimo un gentiluomo che
commenta la notizia leggendo la Gazzetta di Milano, come lo stesso Manzoni.

Il tempo si è fermato.. un altro tempo, finalmente, per molti, è iniziato.

Martedì 4 maggio alle ore 15.00 presenteremo il progetto in una diretta
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