Si è radicato il concetto che la società abbia l’obbligo morale di conservare i reperti antichi per la posterità, opponendosi, quindi, alla distruzione dettata dallo scorrere del tempo. È lecito e doveroso allora domandarsi che ruolo abbia l’istituzione museale – luogo di conservazione per eccellenza, destinata a farsi testimone dell’arte o delle culture dei secoli passati – in questo processo. I musei concorrono alla morte delle opere che conservano nelle loro collezioni, cristallizzando il naturale processo di trasformazione e distruzione degli oggetti, o sono l’ultimo baluardo perché esse possano sfuggire alla fine di un’esistenza messa in pericolo da una miriade di fattori quali l’oblio, mancanza di risorse, conflitti, disastri ambientali o più semplicemente incuria?
In occasione della pubblicazione degli atti del convegno “Statues also die”, realizzato nell’ambito della mostra temporanea “Anche le statue muoiono”, un ricco panel di relatori discuterà di questi temi dal punto di vista museale, archeologico, storico e scientifico.
Intervengono:
Arianna Arisi Rota (Università degli Studi di Pavia)
Irene Calderoni (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo)
Elena Calandra (Istituto Centrale per l’Archeologia)
Paolo Del Vesco (Museo Egizio)
Christian Greco (Museo Egizio)
Salvatore Settis (Scuola Normale Superiore di Pisa)
Caterina Ciccopiedi (Università degli Studi di Torino)
Carlo Lippolis (Università degli Studi di Torino)
Simonetta Graziani (Università di Napoli “L’Orientale”)
Rita Lucarelli (University of California, Berkeley)
Hourig Sourouzian (direttrice de “The Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation Project”/DAI)
La tavola rotonda si svolgerà in italiano e sarà introdotta da Christian Greco, direttore del Museo Egizio.
L’evento verrà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube del Museo (QUI il link alla diretta).