Buongiorno, Lunatici!
Come state? Avete ripreso le vostre attività? Ormai le vacanze sono un ricordo lontano? C’è atmosfera da inizio, quindi immaginiamo come molti di voi siano alle prese col rimettere in moto tutta la compagine organizzativa delle varie routine che vi riguardano.

Anche noi, come si diceva nella newsletter precedente, abbiamo ripreso, e nelle prossime settimane lo faremo sempre di più, vedrete!

Ma veniamo a noi… Quante volte ci avete sentito dire che la Luna è un luogo un po’ magico dove accadono cose che hanno dell’incredibile o che comunque ci portano ad emozionarci vivendole? Innumerevoli, nevvero?
Ebbene, ce ne è capitata un’altra: in un sabato tranquillo come quello appena trascorso uno dei pochi clienti è stato un viso noto, che però non vedevamo da un po’. Un signore distino, non proprio giovincello, che in passato vedevamo spesso approdare sulla Luna per il brunch domenicale. Ci aveva sempre incuriosito lo sguardo furbo e curioso, i modi di fare e le parole ironici, ma tutto questo si fermava a pure e semplici impressioni.

Come dicevamo sabato torna a trovarci nel pomeriggio, chiede da bere una birra e si accomoda nel dehor. Siccome era un momento veramente tranquillo (fin alla noia) ci ha interpellate chiedendo se potevamo ascoltarlo per pochi attimi. Ha iniziato chiedendo se ci ricordavamo che tempo addietro ci avesse chiesto il contatto per riuscire ad avere le tovagliette in cartapaglia che usiamo per i pranzi.

Ad essere sinceri non ce lo ricordavamo affatto. Però la trattativa è andata a buon fine, tanto che l’attempato signore sfodera una cartellina con dentro impilati dei fogli in cartapaglia (le nostre tovagliette tagliate a metà). Meraviglia e sorpresa: su ogni foglio era ritratto un volto. La maggior parte erano scrittori famosi, ma c’erano anche perfetti sconosciuti e qualche attore. China e gessetto colorato. Bellissimi. Schizzi che hanno saputo cogliere l’anima di chi veniva ritratto, occhi vividi, pieni di luce. Ci siamo complimentate, i disegni erano davvero molto belli nella loro semplicità.

Al che il Nostro ha sfoderato anche un libro: una sorta di diario illustrato (come recita il titolo) dei suoi numerosi viaggi in Cornovaglia per scoprire un sentiero di quasi 800 km che a più riprese ha percorso interamente (a piedi! e con qualsiasi tipo di clima). L’abbiamo letto (è di lettura veloce), suggendo a pieno l’ironia che sospettavamo e di cui sono intrisi i brevi trafiletti e abbiamo apprezzato le immagini, ad acquarello, che ci hanno permesso di viaggiare, almeno con la fantasia. E con nostra sorpresa ci è stato donato.

Un momento magico, come si diceva, che ci ha emozionate, quasi commosse. E ci ha fatto fare una riflessione.
Ci siamo sentite un po’ come alle prese con una piantina: avevamo gettato un seme, chissà quanto tempo fa. Tanto comunque da non ricordarcene. E proprio quando non ci pensavamo neanche di sfuggita, abbiamo scoperto una bella pianta rigogliosa, che ci ha sorpreso coi suoi fiori sgargianti.

Forse è proprio il senso profondo dei nostri anni qui sulla Luna, e ormai sono sette. Seminare, pazientemente, lentamente, in direzioni diverse. E poi, chissà come e quando, raccogliere. Ed è questo che arricchisce e per cui ogni mattina, nonostante la fatica e le difficoltà, un piccolo angolo della bocca si tira un po’ su, in un mezzo sorriso, e qualcosa da dentro ci fa dire: via che si parte!

Non abbiamo svelato titolo e nome dell’autore per non ledere la sua privacy, e non siamo sicure di riuscire a farlo, ma se foste interessati al libro in questione possiamo provare ad ordinarlo. Ma acqua in bocca!


Paolo Agrati presenta Tecniche di seduzione animale
Mercoledì 15 settembre settembre h 21 (sulla Luna!)

Iniziamo la stagione autunninvernale 2021-2022 con un ospite d’eccezione: il grandissimo Paolo Agrati, amico di vecchia data della Luna, sbarcherà sul nostro satellitone Mercoledì 14 settembre per presentare il suo libro “Tecniche di seduzione animale” che è quasi un libro di poesie d’amore. Le poesie sono di Paolo Agrati e le illustrazioni di Stella Littlepoints Venturo . Domandano sempre a sé stessi cosa sia la poesia. Se sveli accadimenti degni di nota. Eventi atmosferici d’un certo interesse. Se colga l’intimità delle cose ne faccia parola. Se sfregi, se insegni se cambi qualcuno in un altro. Più interessante mi pare che dica di sé che per guardare il mondo non si può essere altro che uomini.

AVVISI E REGOLAMENTO
Lunatici Cari, prenotatevi: i posti all’interno della Luna non possono essere molti! Messenger della nostra pagina FB, info@lunastorta.eu, 0116690577.
Ci sarà la possibilità di fare aperitivo, ma serviti al tavolo.
L’accesso ai locali, lo ricordiamo, è consentito solo con mascherina.
RICORDIAMO INOLTRE CHE L’APERITIVO è FACOLTATIVO, MA CI SARA’ UN CAPPELLO OBBLIGATORIO A PARTIRE DA 5 EURO.


Tre letture non facili per questa settimana: il racconto dei personaggi che gravitano attorno e parlano ad una ragazza in coma, l’incontro dirompente tra un uomo e una giovane donna che vivono agli antipodi e il racconto di un doloroso esilio e della scomparsa del fratello per un protagonista che cerca conforto parlando agli alberi sono i tre romanzi che vi proponiamo questa settimana. Perché la bellezza non sembre risiede nella leggerezza.

Andrea Donaera
LEI CHE NON TOCCA MAI TERRA
(NN editore, € 17)

Miriam è in coma dopo un incidente. Andrea la conosce appena ma si è innamorato perdutamente di lei, e ora le siede accanto e le parla, tutti i giorni, perché riesce a sentire la sua voce. Le loro parole si incontrano in un limbo oscuro, dove Miriam ricostruisce i suoi ricordi e Andrea cerca di tenerla ancorata alla vita. Attorno al letto della ragazza si muovono altre figure, che attendono il suo risveglio. Ci sono Mara e Lucio, i genitori, già segnati da una tragedia che li ha allontanati l’uno dall’altra. C’è papa Nanni, il venerato santone esorcista, che vede in Andrea un allievo e in Miriam i segni del demonio. E infine c’è Gabry, la migliore amica di Miriam, che da Bologna le manda lunghi messaggi. In sette giorni, i racconti dei personaggi si alternano a svelare una trama di amore e morte, di salvezza e destino, dove la ragione sfuma nell’inconscio finché la realtà non deflagra e riprende il sopravvento.

Andrea Donaera torna con un dramma familiare ambientato in un Salento al di là delle cartoline, dove la spiritualità sta nelle ombre e non esiste fede che non sia anche certezza del male. Scritto in una lingua poetica e viva, Lei che non tocca mai terra è una ballata dolce e crudele, una storia romantica e cangiante, capace di insinuarsi come un incantesimo nei sogni più profondi.

Questo libro è per chi da piccolo girava su se stesso fino a sentire la testa leggera, per chi è riuscito a ribellarsi al suo Avversario come in un romanzo d’avventura, per chi attende un bacio che lo riporti in vita, e per chi ha ascoltato per un istante il silenzio del vento, mentre lo spazio e il tempo cessavano di esistere.

Alan Pauls
LA METà FANTASMA
(SUR – Trad. di Maria Nicola, € 18)

Savoy ha cinquant’anni e una vita tranquilla, monotona: non vuole traslocare, ma passa il tempo a selezionare annunci immobiliari; non ha bisogno di nulla, eppure non fa che comprare online le cose più disparate: piccole grandi ossessioni che gli permettono, anche solo per un attimo, di affacciarsi sulle vite degli altri. Carla è giovane, senza pensieri né legami, e nelle vite altrui si immerge per lavoro: fa la house sitter e non passa mai più di un mese nella stessa città. Un giorno i due si incontrano – l’anacronismo più sedentario incontra la contemporaneità più sfrenata – con effetti impossibili da prevedere, eppure inarrestabili. Dopo qualche settimana di frequentazione quotidiana e intimità, Carla riparte, lasciandosi alle spalle un enigmatico regalo e monetine di tutte le forme e i colori. Quale corto circuito attende Savoy, dopo il contatto con quella «donna del futuro»?

Con una scrittura magnetica e avvolgente, che accoglie ogni incertezza, ripensamento ed esitazione di un protagonista alle prese con un amore a distanza, Alan Pauls ci regala un romanzo ironico e dal finale inatteso. Fra viaggi intorno al mondo, corse, nuotate e deliri su Skype, La metà fantasma racconta una storia in cui non smettiamo di credere: quella secondo cui, da qualche parte, esiste qualcosa – qualcuno – fatto a misura dei nostri desideri.

Usama Al Shahmani
IN TERRA STRANIERA GLI ALBERI PARLANO ARABO
(Marcos y Marcos – Trad. di Sandro Bianconi, € 16)

“Fu una bella sensazione, sentire l’arabo nel bosco. Dunque la natura non era affatto muta, bastava rivolgerle la parola e stare ad ascoltarla”
In Iraq sognava dignità e pace; la violenza del regime lo respinge lontano.
Nei momenti più difficili i piedi lo portano nel bosco. Camminando sulle pietre, ritrova il ritmo lento della sua terra.
Gli alberi che lo accolgono sulle Alpi svizzere non sono le palme da datteri o i melograni fiabeschi di sua nonna, eppure parlano la sua lingua. Parlano l’arabo della poesia, della calligrafia, non quello della violenza e della menzogna.
Quando il fratello Ali, che ha scelto di restare a Bagdad, scompare, il tronco generoso di un abete rosso lo sostiene nel suo sgomento.
E se c’è un albero per l’incertezza, e per la morte, c’è anche un albero per la pazienza, per la speranza, un albero per il sogno.
Le telefonate in Iraq, l’ansia per il fratello, il caos rovinoso in cui il suo paese sprofonda anche dopo la caduta di Saddam lo triturano come un mortaio gigante.
Gli alberi gli insegnano a piegarsi e muoversi nel vento, ad ascoltare se stesso; a ritrarre il dito dalla polvere del passato e pensare a un nuovo inizio.


Il Nostro Orario
Bianco che più bianco non si può (si spera ancora per un bel po’)

da MAR a DOM continuato: 12-21:30