Regia di Daniele Gaglianone

Georgia, ventiseienne, faceva la segretaria. Un giorno stava andando a comprarsi le scarpe. Ha trovato di fronte alla stazione della sua città, Como, un accampamento improvvisato con un centinaio di migranti era la conseguenza della chiusura dellal frontiera svizzera. Ha pensato di fermarsi a dare una mano. Poi ha pensato di spendere una settimana delle sue ferie per dare una mano un po’ più sostanziosa. E’ ancora lì.

Georgia; Lorena, psicoterapeuta in pensione a Pordenone; Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza, sono persone diverse; sono di età differenti, e vengono da mondi differenti. A tutte però è successo quello che è successo a Georgia: si sono trovate di fronte, concretamente, una situazione di marginalità, di esclusione, di caos, e non si sono voltate dall’altra parte. Sono rimaste lì, dove sentivano che bisognava stare.