Regia di Paul Wegener, Carl Boese, Henrik Galeen
Interpreti: Paul Wegener, Albert Steinrück, Ernst Deutsch, Hans Stürm, Max Kronert, Dore Paetzold
Intorno al 1580, a Praga, l’imperatore prepara un piano per allontanare dalla città gli ebrei accusandoli falsamente di aver sacrificato dei bambini in rituali blasfemi. Quando il conte Floriano pubblica l’editto per l’espulsione, il rabbino Löw, sapiente di arti magiche e di alchimia, decide di intervenire in difesa del suo popolo e, costruita una gigantesca statua d’argilla, il Golem, evoca il demonio Astarotte affinché gli riveli la parola necessaria ad infondergli la vita. Incastrata sul petto della statua una piccola incisione recante il nome “aemet” (“vita” o “verità”), Löw anima il Golem e lo conduce con sé alla corte dell’imperatore per dissuaderlo. Le sue preghiere e le sue minacce risultano vane e soltanto dopo che il palazzo rischia di crollare per la collera divina e il Golem salva la sua famiglia, l’imperatore accetta di ritirare l’editto. Terminata l’opera, il rabbino si prepara a restituire il riposo al colosso togliendogli l’incisione, ma Famulus, l’infido servitore, se ne impadronisce per farne strumento delle sue vendette. All’odine di rapire la giovane Miriam, figlia del suo padrone e sospetta di amare Floriano, il Golem, tuttavia, si ribella e in preda ad una cieca follia scatena il panico per le strade del Ghetto. Soltanto una innocente bambina che gli tende una mela riuscirà a fermarlo definitivamente togliendogli, per caso, il magico amuleto.