Charlotte Wood
WEEKEND
(NNE – Trad. di Chiara Baffa, € 18)

Jude, Wendy e Adele, tre donne set­tantenni, hanno un triste compito: svuotare la casa delle vacanze di Sylvie, che è morta di recente. Sono amiche da sempre, eppure adesso sembrano non ricordare il perché: era Sylvie a tenerle unite e in equilibrio tra loro. Jude è precisa e severa, non si lascia mai andare; Wendy è spesso tra le nuvole e si ostina a portare ovunque il vecchio cane Finn; Adele sogna ancora un futuro da attrice ed è in perenne attesa dell’occasione giusta. Così, durante un caldo e piovoso weekend sulla costa australiana, mentre il fantasma di Sylvie appare alle tre donne in luoghi e momenti impensabili, emergono conflitti e antichi rancori, segreti e tradimenti. Ma sono le bugie che le amiche raccontano a se stesse a mettere a dura prova il loro rapporto.

Con tenerezza, umorismo e un’inattesa vena surreale, Charlotte Wood svela il mistero e la forza dell’amicizia, e le inquietudini dell’età matura. Ma quando il passato si colora di tutte le sfumature del vissuto, allora il futuro si illumina, e tenendosi per mano le protagoniste riescono a vincere la paura, sicure di poter contemplare insieme un nuovo orizzonte.
Questo libro è per chi in vacanza fruga nella valigia dei compagni di viaggio, per chi (non) ha paura di Virginia Woolf, per chi cerca una ri­sposta negli occhi fiduciosi di un cane, e per chi è rimasto a riva per tutta la vita e, davanti al bagliore dorato dell’acqua, trova il coraggio di abbandonarsi al richiamo dell’oceano.


 

Don Robertson
IL PIÙ GRANDE SPETTACOLO DEL MONDO
(Nutrimenti – Trad. di Nicola Manuppelli, € 19)

È il 1944, l’America è impegnata nella guerra in Europa e nel Pacifico, il cibo, la benzina e le sigarette sono razionati, la gente commenta le notizie che provengono dal fronte, ma allo stesso tempo sogna con i film di Veronica Lake e Alan Ladd e si esalta assistendo alle partite di baseball che continuano a scandire il ritmo della vita.
A Cleveland, un bambino di nove anni di nome Morris Bird III si interroga sull’amore e l’amicizia, sull’onore e il coraggio. Quel coraggio che torna spesso nelle parole di sua nonna e nei discorsi della sua insegnante, la signora Dallas. Che cosa significa avere coraggio? E cosa può fare un ragazzino come lui per dimostrarsi all’altezza di figure come il presidente Roosevelt, o come Ulysses S. Grant, il vecchio generale della Guerra Civile di cui ha studiato le gesta a scuola, o persino di Hank Moore, quel ragazzo di tre anni più grande che si allena ogni sera per diventare un campione di baseball?
Così, quando il suo amico Stanley Chaloupka lascia il quartiere per trasferirsi più a nord, vicino al lago, Morris Bird III prende la sua decisione: andrà a trovarlo, da solo, senza dire niente ai genitori e alla nonna. In un venerdì di ottobre, parte a piedi per il suo viaggio: sono poche miglia attraverso la città, ma si trasformeranno in una traversata epica, e in una giornata impossibile da dimenticare.


Jón Kalman Stefánsson
CREPITIO DI STELLE
(Iperborea – Trad. di Silvia Cosimini, € 17)

Un grande romanzo sull’amore, la poesia e la memoria. Una storia famigliare che va dall’inizio del XX secondo fino agli anni Settanta e si snoda in tutta l’Islanda. Quella di Stefánsson è una scrittura che incanta e infonde nuova vita alla grande letteratura islandese.

Una conchiglia e un sasso, ricordi di famiglia che fanno riemergere dal passato due grandi storie d’amore e di vita: quella burrascosa e irrequieta del bisnonno, uomo dalle mille risorse e mille debolezze, che sposa una diciassettenne cui resterà sempre legato malgrado l’irrefrenabile tendenza alla fuga, e quella tenera e triste del padre, apprendista muratore che, venuto a Reykjavík dai fiordi dell’Est, trova l’amore della vita in una ragazza ribelle e sognatrice, destinata a morire troppo presto lasciandolo con un bambino di sette anni. Quel bambino, oggi quarantenne, ripercorre con l’ingenuità dell’infanzia il dolore di quei momenti, le lunghe giornate di solitudine con i suoi inseparabili soldatini, la comparsa improvvisa e sconvolgente di una donna dal ruolo inquietante di matrigna. Ma riaffiorano anche i momenti quotidiani della vita del quartiere, il panettiere Böðvar dagli occhi tristi, le partite a pallone, l’amicizia con Pétur dalle mani delicate, le angherie del bullo Frikki. Ricreando attraverso la scrittura i meccanismi della memoria, dove il tempo si dilata e si contrae sovrapponendo immagini, pensieri, sentimenti e luoghi, Jón Kalman Stefánsson intreccia i destini di quattro generazioni di donne e uomini, vite effimere come le nuvole nei cieli d’Islanda, la cui incessante ricerca di un senso – nella vita, nel bisogno di radici, nell’inesorabilità della morte e del desiderio – è assoluta ed eterna, come lo sono una conchiglia e un sasso: «Un giorno, prima o poi, li riporterò tutti e due sulla Snæfellsnes e li lascerò al loro posto: il sasso sulla collina, la conchiglia in mare. Grazie per avermeli dati in prestito, dirò.»


Gli orari della Luna’s Torta:

Da martedì a domenica: 10-18

Lunedì: chiusura settimanale