Giornata Mondiale del Rifugiato
20 giugno 2021

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo invita a partecipare a un pomeriggio aperto, con incontri di approfondimento e un laboratorio creativo adatto a tutte le età.

Le attività sono legate alla mostra Finestre sull’Altrove. 60 vedute per 60 rifugiati, un progetto di Art For Amnesty a sostegno di Amnesty International Italia, in occasione del 60esimo anniversario dalla sua fondazione.

Ore 17 | Let’s Talk, con Matteo Pericoli e lǝ attivistǝ di Amnesty International Italia

Sarà possibile visitare la mostra Finestre sull’Altrove guidati da Matteo Pericoli, che ha disegnato le finestre e seguito l’intero progetto, e dallǝ attivistǝ di Amnesty International Italia, che si occupano da sempre di diritti umani. Condivideremo con espertǝ e protagonistǝ un’esperienza caratterizzata dal consueto approccio dialogato della mediazione culturale d’arte.

Ore 17 | A come Altrove
Archivio Tipografico (archiviotipografico.it) apre i suoi cassetti pieni di caratteri mobili e ci introduce all’arte tipografica, reinterpretata in chiave contemporanea. Cercheremo le parole importanti che lǝ rifugiatǝ hanno scritto per raccontare le loro Finestre sull’Altrove. Futuro, partecipazione, libertà, sguardo sono alcune delle voci che useremo per comporre pagine illustrate e manifesti: il laboratorio sarà un momento in cui condividere i messaggi a cui teniamo di più, e in cui giocare con le parole a costruire un mondo migliore.

Informazioni:
Le attività sono libere e gratuite per tuttǝ.
Let’s talk inizia alle 17, A come Altrove, invece, è un’attività a cui è possibile partecipare liberamente tra le 17 e le 19.
Si consiglia la prenotazione al numero 0113797631 o 0113797600 oppure scrivendo a dip.educativo@fsrr.org.


TORINO (MOSTRA FUTURA)

Burning Speech
A cura di Irene Calderoni e Bernardo Follini
Inaugurazione 24 giugno 2021, dalle 18.30 alle 22

La mostra Burning Speech esplora il potere del linguaggio, la sua capacità di agire sulla realtà e la sua funzione nella costruzione del confronto politico e delle comunità. Partendo dalla teoria degli atti linguistici – o speech acts –, secondo la quale dire qualcosa equivale a creare un’azione e a produrre un effetto reale nel mondo, Burning Speech indaga il linguaggio quale strumento di costituzione delle soggettività e del corpo collettivo. Il progetto espositivo interroga il concetto di performatività e l’aspetto performativo del discorso, il valore emancipatorio e aggregativo della parola e le sue implicazioni critiche, traendo ispirazione per il titolo dal saggio “Burning Acts: Injurious Speech” (1995) della filosofa e attivista statunitense Judith Butler. Il linguaggio è rivelato quale materia incandescente, un elemento che brucia e deve essere trattato con responsabilità in quanto intrattiene un rapporto continuo di produzione e rappresentazione con i nostri corpi: uno strumento auto-affermativo in grado di definire il proprio orizzonte identitario e post-identitario e, al tempo stesso, un violento veicolo di discriminazione e incitamento all’odio.

Artistə: Ruth Beraha (IT, 1986), Anouk Chambaz (CH, 1993), Claire Fontaine (f.2004), Antonio Della Guardia (IT, 1990), Simon Denny (NZ, 1982), Beatrice Gibson (UK, 1978), Sharon Hayes (US, 1970), Adelita Husni-Bey (IT, 1985), Bouchra Khalili (MC, 1975), Barbara Kruger (US, 1945), Liz Magic Laser (US, 1981), Hanne Lippard (UK, 1984), Eva Marisaldi (IT, 1966), Slavs and Tatars (f.2006), Cerith Wyn Evans (UK, 1958).