Regia di Laetitia Carton.
Ogni estate a Gennetines, paesino dell’Alvernia, duemila persone arrivano da ogni parte del mondo per ballare, per sette giorni e otto notti di fila. Non è un rave, e non è una gara di resistenza come quelle ai tempi della Grande Depressione: è il Grand Bal de l’Europe, festival di danza popolare dove chiunque, giovani e anziani, francesi e non, si lanciano in polke e mazurke, quadriglie e gironde, valzer impari e circoli circassiani. Un fiume umano il movimento che la mattina riceve lezioni da esperti provenienti da tutta Europa (sì, anche l’Italia, con insegnanti di pizzica a taranta) intenti a mostrare loro i passi base delle danze tradizionali, e la sera balla fino allo sfinimento, per poi lasciare posto ai giovanissimi protagonisti del “boeuf”, la versione notturna del Grand Bal, o unirsi a loro non stop.