Regia di Guillaume Nicloux.

Interpreti: Michel Houellebecq.

È un fatto vero che una parte della stampa francese intorno al 2004 annunciò il rapimento dello scrittore Michel Houellebecq. In realtà si trattava solo di un problema che lo scrittore aveva con il proprio telefono cellulare che lo rese irreperibile per circa una settimana durante un viaggio in Nord America. Da quest’incomprensione che diede il via a diverse leggende metropolitane Guillaume Nicloux scrive e dirige un film in cui il rapimento avviene davvero e Houellebecq è prevelevato da una banda di improvvisati con i quali, nel tempo, stabilisce un curioso legame.
Già Jean Claude Van Damme nel 2008 aveva messo in scena il proprio grottesco e irreale rapimento in JCVD, un modo per svelare una parte della propria vita e della propria identità. Qui l’obiettivo di Nicloux e dello stesso Houellebecq è completamente diverso. Nel film non c’è nulla di reale sullo scrittore se non qualche opinione (già nota peraltro), molto di comicamente implausibile (gli avvocati che si presentano per il riscatto) e alcune deviazioni che appartengono al personaggio di finzione più che alla persona vera.