Prossimamente sulla Luna’s…

 

 

Davide Viano in STAND UP AND DOWN | Giovedì 11 novembre h 21 (sulla Luna!)

Per la prima volta al Luna’s Torta approda Davide Viano e il suo spettacolo di monologhi comici.
Stand up? Stand down? Difficile catalogare, l’unica è venire a verificare di persona ascoltandolo straparlare di sé stesso e di altri. E di altro.
Di nascita, del tempo che passa, dell’amore e San Valentino, di naja e salute mentale.
“Perché la vita è bella, ma non ci vivrei” cit

Presentazione
Davide Viano
Nasce a Torino il 12/01/1970.
Si forma a Torino alla Scuola di teatro “Sergio Tofano” diplomandosi nel 1993.
Da allora partecipa a numerosi spettacoli teatrali fino a fondare con altri colleghi la compagnia “Bonaventura” con cui si occuperà di teatro ragazzi come attore e regista con spettacoli rappresentati sul territorio nazionale per 15 anni.
Ha lavorato come speaker per 10 anni presso “Radio Centro 95” conducendo programmi di vario genere e registrando spot pubblicitari.
Negli ultimi anni si forma come improvvisatore teatrale presso la compagnia “Quinta Tinta” di Torino e si avvicina alla stand up comedy.
E’ anche formatore teatrale in corsi per ragazzi e adulti

INGRESSO SOLO SU PRENOTAZIONE
FORMULA UP TO YOU: donazione minima 5 euro a persona.
Consumazione facoltativa
Info e prenotazioni: 011.6690577
PRIMA E DURANTE LO SPETTACOLO E’ POSSIBILE ORDINARE DALLA CARTA DEI NOSTRI APERITIVI
Potranno accedere allo spettacolo un massimo di 25 spettatori per garantire il distanziamento interpersonale.
Non si può assistere allo spettacolo senza prenotazione e non sarà consentito l’accesso al locale senza mascherina e green pass.
SI CONSIGLIA CALDAMENTE DI ARRIVARE 30 MINUTI PRIMA DELL’INIZIO per consentire un servizio agevole.


Marco Gobetti in “Genova 2001. Lezione recitata di Leonardo Casalino” |
Venerdì 12 novembre h 21 (sulla Luna!)

A vent’anni dagli avvenimenti del G8 di Genova, questa “Lezione Recitata” vuole innanzitutto ricostruire i fatti di luglio 2001, per farli conoscere a un pubblico giovane e per rinnovarne la memoria presso spettatori più anziani e consapevoli. “Genova 2001 – Lezione recitata”, dunque, è un monologo che denuncia le violenze subite da centinaia di persone, colpevoli soltanto “di avere scelto di essere a Genova” in quei giorni. Le cariche contro i manifestanti, la morte di Carlo Giuliani, i pestaggi selvaggi dentro la scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto, sono tutti elementi di un’unica macchina terribile, tesa a spezzare con la violenza la volontà di partecipazione critica di migliaia di persone: donne e uomini, ragazze e ragazzi che rivendicavano il diritto e il dovere di pensare e di costruire, sporcandosi le mani, un mondo diverso e più giusto. “Genova 2001 – Lezione recitata” intende fare riflettere sulle conseguenze negative, di breve e di lungo periodo, dei fatti tragici di quei giorni; e su come essi abbiano concorso ad accentuare un sentimento di sfiducia nella possibilità di contribuire criticamente al dibattito pubblico nazionale e internazionale.

INGRESSO SOLO SU PRENOTAZIONE
FORMULA UP TO YOU: donazione minima 5 euro a persona.
Consumazione facoltativa
Info e prenotazioni: 011.6690577
PRIMA E DURANTE LO SPETTACOLO E’ POSSIBILE ORDINARE DALLA CARTA DEI NOSTRI APERITIVI
Potranno accedere allo spettacolo un massimo di 25 spettatori per garantire il distanziamento interpersonale.
Non si può assistere allo spettacolo senza prenotazione e non sarà consentito l’accesso al locale senza mascherina e green pass.
SI CONSIGLIA CALDAMENTE DI ARRIVARE 30 MINUTI PRIMA DELL’INIZIO per consentire un servizio agevole.


Il Brunch ANTIbroncio | tutte le domeniche dalle 12 alle 15

Ebbene sì, torna a gran richiesta il nostro Brunch AntiBroncio per le vostre domeniche lunatiche, pigre e arruffate: sbronciatevi con noi e il sorriso riapparirà sui vostri volti!
Abbiamo rinnovato la formula del nostro brunch quindi avrete a disposizione:
* 6 assaggi salati
* 3 assaggi dolci
…e potrete comporre il vostro piatto a vostro piacimento:
* 1 solo assaggio (dolce o salato) = 4 euro
* 3 assaggi (dolci e/o salati) = 10 euro
* 6 assaggi (dolci e/o salati) = 18 euro

Il menu varia di domenica in domenica.
GRADITISSIMA LA PRENOTAZIONE! 0116690577


Un romanzo che guarda con ironia al disagio esistenziale che ogni tanto occorre nelle nostre vite, la migrazione negli anni ’80 di una famiglia da una Palermo ad un’altra: lo Zen 2 e il racconto di uno storico hotel newyorkese e delle sue ospiti, tutte tassativamente donne sono le tre letture che vi proponiamo per questa settimana. Fatevi incuriosire!

Weike Wang
CHIMICA
(Clichy – trad. di Fabio Cremonesi, € 17)

La vita di alcuni scorre lineare come una freccia lanciata dritta verso il bersaglio, la vita di altri invece no, segue tutt’altra traiettoria. Chimica, romanzo d’esordio della rivelazione Weike Wang, racconta questo secondo tipo di esistenza. Quella della protagonista-narratrice del libro, che ci conduce fra gli spigoli del suo percorso senza mai svelarci il suo nome. Lei è una giovane studentessa cinese emigrata in America, che a prima vista potrebbe sembrare aver trovato la formula giusta per una vita felice: sta portando a termine un prestigioso dottorato di ricerca in chimica e il suo fidanzato, un brillante scienziato lanciato verso un’altrettanto brillante carriera, le ha appena chiesto di sposarlo. «Chiedimelo di nuovo domani» risponde però lei, uscendo così fuori rotta e iniziando a vagare «come una particella di gas che svolazza nello spazio». E intanto sente che anche un altro amore – quello per la chimica, per quell’universo perfetto di regole e soluzioni in cui si è sempre mossa – sta entrando in crisi. Non le resterà allora che spingersi alla ricerca di un diverso tipo di chimica, seguendo una traiettoria tutta nuova in cui le formule scientifiche lasceranno il posto a quelle del cuore.
Una riflessione spietata e ironica, malinconica e divertente, sulle vite che escono di strada per addentrarsi in territori inesplorati, sulle impreviste e imprevedibili scoperte che si possono fare quando si credeva di sapere già tutto, sulle domande che non hanno risposta – o almeno non la riposta giusta – e su quanto sia effimero il confine fra le scelte coraggiose e quelle disastrose, fra le strade in cui perdersi e quelle in cui ritrovarsi.

Davide Camarrone
ZEN AL QUADRATO
(Sellerio, € 14)

Una migrazione interna alla stessa città, Palermo, dal Castello San Pietro allo Zen 2. Dal borgo a ridosso della fortezza a guardia del vecchio porto – le chiese e i resti delle antiche costruzioni devastati dai bombardamenti dell’ultima guerra e dall’incuria che ne seguì – al nuovo quartiere sorto al limite del «sacco di Palermo»: ZEN 2, Zona Espansione Nord 2. A trasferirsi, lasciandosi indietro malsane scomodità e ricordi di una vita, è un’intera famiglia: il padre, la madre, il figlio e la nonna. Filippo, il ragazzo di casa, studente al liceo artistico, ribattezza quel quartiere lunare «Zen al quadrato». Un dormitorio con le strade mai finite e i garage sequestrati dai boss, nato da un progetto utopico e degradato dalla blasfemia della speculazione, dell’abbandono, della criminalità. Con un trasloco di qualche chilometro, muta radicalmente il paesaggio urbano, ed è come se si trascorresse da un’era ad un’altra, da una civiltà ad un’altra. La famiglia racconta lo strappo, il viaggio, quel che succede in loro e intorno a loro: le nuove relazioni, le antiche sofferenze, nello sforzo di convivere con il «nuovo». Ognuno narra la propria versione di questa storia, in prima persona e con la propria lingua. Ciascuno rivelerà un mondo differente dagli altri, diverse le luci e i suoni, diverse le storie rievocate – talune picaresche, altre sempre taciute –, diversi infine i fantasmi e le visioni. Rosalia, la nonna, incarna la nostalgia del tempo trascorso e di quel che avrebbe potuto essere e non è stato. Nicola, il padre, nel barcamenarsi tra il sacro della chiesa e i meandri della corruzione, è forse la faccia più controversa della città irredimibile. Lucia, tra i libri e l’impegno sociale, è una madre addolorata alla ricerca di una vita civile, di una rinascita intravista negli sguardi sconsolati delle donne del quartiere. Filippo, il figlio quindicenne, è un pittore, un poeta dello sguardo e del colore, che sperimenta ogni linguaggio per conoscere e descrivere l’amore irrefrenabile per la vita e il tempo che gli è concesso. Tutti insieme costituiscono i frammenti di una sola epica quotidiana: quella che è stata per tanti – nella prima illusione, nel silenzio paziente, nell’acquiescenza, nella disperazione e nei germi di rivolta –, una deportazione nelle riserve della frontiera.

Paulina Bren
BARBIZON HOTEL – Storia di un hotel per sole donne
(Neri Pozza – trad. di Maddalena Togliani, € 19)

«Oh! È fantastico essere a New York… soprattutto se alloggiate al Barbizon per sole donne». Negli anni Cinquanta sulle riviste lo slogan è sempre quello, rassicurante nella sua insistenza: l’hotel più esclusivo di New York, il Barbizon, è il luogo ideale per le donne nubili che affluiscono sempre più numerose per lavorare nei nuovi, straordinari grattacieli; donne che non vogliono abitare in pensioni scomode e desiderano quello che gli uomini hanno già: dei “residence”, ovvero hotel che propongono tariffe settimanali, servizio di pulizia quotidiano e una sala da pranzo al posto dell’onere di una cucina.
Ma chi è la donna che alloggia al celebre Hotel Barbizon? Qualunque siano le sue origini – l’America provinciale o l’altra estremità del ponte George Washington – di solito arriva in un taxi Checker giallo, con indosso i suoi abiti migliori, armata di valigia, lettera di raccomandazione e speranze. È scappata dalla sua città natale e da tutte le prospettive (o dalla loro mancanza) che la caratterizzano. Adesso è lì, a New York, pronta a ricostruirsi, a cominciare una nuova vita. E quale miglior inizio, se non il Barbizon? Tutti sanno che l’hotel trabocca di aspiranti scrittrici, giornaliste, attrici e cantanti, e alcune non più aspiranti, ma già diventate famose. Dopo aver superato l’esame di Mrs Mae Sibley, la vicedirettrice incaricata di sorvegliare con occhi di falco la reception, la nuova ospite del Barbizon prende l’ascensore fino al piano della sua camera, dove nessun uomo sarà mai ammesso, e dove il letto stretto, il cassettone, la poltroncina, la lampada a stelo e la piccola scrivania rappresentano alla perfezione la «stanza tutta per sé» rivendicata da Virginia Woolf: uno spazio privato che le consenta di reinventarsi senza il peso della famiglia e delle sue aspettative.
Dietro quelle pareti, però, nelle stanze dove abitano donne in tacchi a spillo, guanti bianchi e cappellini dall’angolazione perfetta, non tutto è come appare e assieme all’ambizione aleggiano anche i fantasmi della disillusione e di una solitudine talvolta insopportabile. Raccontando la storia dell’hotel per sole donne più famoso di New York, dalla sua costruzione nel 1927 fino alla trasformazione in appartamenti da diversi milioni di dollari nel 2007, Paulina Bren svela, attraverso la storia delle sue ospiti più illustri – dalla sopravvissuta al naufragio del Titanic, l’«inaffondabile» Molly Brown, alla poetessa Sylvia Plath, che lo descrive nel romanzo La campana di vetro, passando per Grace Kelly, Joan Crawford, Candice Bergen, Ali McGraw, Liza Minnelli e molte altre – una magnifica storia di emancipazione femminile.


Il Nostro Orario
Bianco che più bianco non si può (si spera ancora per un bel po’)
da MAR a DOM continuato: 12-21:30