Regia: Ildikó Enyedi. Sceneggiatura: Ildikó Enyedi. Montaggio: Károly Szalai. Fotografia: Máté Herbai. Musiche: Adam Balazs. Interpreti: Géza Morcsányi, Alexandra Borbély, Zoltán Schneider, Ervin Nagy, Tamás Jordán, Zsuzsa Járó. Produzione: Inforg-M&M Film Kft. Origine: Ungheria 2018. Durata: 116′.
Con bella sensibilità e una discreta dose di ironia, la regista Ildikó Enyedi segue il percorso di «apprendimento» di lei e l’abbandono della solitudine di lui con minuziosa precisione (da entomologo si potrebbe dire) e con una messa in scena precisa e ordinata, che trova nei due protagonisti, Alexandra Borbély e Morcsányi Géza, i perfetti interpreti di questa avarizia di sé e dei propri sentimenti che sembra la vera malattia di questi anni. A fare come da contrappeso al grigiore quotidiano e all’inevitabile crudeltà del luogo di lavoro (anche se meccanicizzati i macelli mantengono una carica di violenza e di disgusto inestirpabile) ecco il fascino impalpabile dei sogni, con la bellezza e la delicatezza di un mondo fatato e puro, dove l’armonia del regno animale si lega all’incanto della natura. […] Enyedi ritrova almeno un po’ quel tocco da favola del suo primo film, l’unione misteriosa che può accadere tra due esseri umani, anche sconosciuti, forse legati da un filo misterioso, da un’affinità che è quella della solitudine, di un sentimento che li allontana dal mondo. In fondo è una storia d’amore che non segue le traiettorie (narrative) abituali, due si incontrano, si piacciono, si studiano poi si baciano e fanno l’amore anche se l’attrazione a distanza tra i due protagonisti è densa di erotismo e sensualità. E’ il mistero di uno sguardo obliquo, la palpitazione impossibile, la sorpresa spaventosa e insieme magica di scoprire qualcuno che vive nel tuo stesso sogno, anche se impossibile, anche se doloroso.
(Il Sole 24 ore)
Ildikò Enyedi è una regista e sceneggiatrice ungherese. Il suo film Il mio XX secolo (1988) vince la Caméra d’or al Festival di Cannes nel 1989 ed è scelto come uno dei migliori dodici film ungheresi di tutti i tempi. Nel 1992 fa parte della Giuria Internazionale del Festival di Berlino. Nel 2016 vince l’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino, nel 2017 con Corpo e anima.