Regia: Andrea Segre. Sceneggiatura: Marco Pettenello, Andrea Segre. Montaggio: Benni Atria. Fotografia: Valerio Azzali. Suono: Alessandro Zanon, Alessandro Palmerini. Musiche: Sergio Marchesini. Interpreti: Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti, Olivier Rabourdin, Fabrizio Ferracane, Roberto Citran, Fausto Russo Alesi, Hossein Taheri. Produzione: Jolefilm. Origine: Italia, Francia, Tunisia 2017. Durata: 112′.

 

Il regista dimostra grande sensibilità nel trattare un soggetto tanto delicato e costruisce una sorta di thriller impegnato, capace di tenere alta la tensione dal primo all’ultimo minuto e di far riflettere su un argomento di strettissima attualità. L’idea alla base non è quella di realizzare una pellicola militante e arrabbiata, ma di far ragionare sulla migrazione seguendo traiettorie narrative molto differenti: basti pensare al personaggio principale, un funzionario del Ministero che è una figura molto diversa dalla maggior parte di quelle presenti nei titoli che parlano di questa tematica. Il contrasto tra la legge dello Stato e l’istinto umano è il fulcro di questo lungometraggio che si pone domande importanti, senza mai utilizzare la retorica per portare avanti i propri ragionamenti.

(Il Sole 24 Ore)

Un’empatia invincibile si può insinuare anche nel senso del dovere più rigido. È quello che succede a Corrado, funzionario del Viminale impegnato ad arginare la corrente di migranti con una delicata missione in Libia. Nell’affrontare questo arduo compito, nasce dal protagonista un istintivo gesto di generosità, un canale di collegamento, inevitabile ma pericoloso per la realtà consolidata, per quell’ordine delle cose che deve restare come è sempre stato, e da cui il film prende il nome.

(La Repubblica)

 

Andrea Segre è un regista italiano. Esordisce con alcune esperienze televisive, realizzando documentari, poi, dal 2001, si avvicina al documentario d’autore e al movimento dei documentaristi italiani. Nel 2010 dirige il suo primo lungometraggio di finzione, Io sono Li, che ottiene il Premio LUX 2012 del Parlamento Europeo. Nel 2017 dirige L’ordine delle cose, proiezione speciale alla 74° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: ha ottenuto la menzione speciale del Premio Human Rights Nights al cinema dei diritti umani, ed è film riconosciuto di interesse culturale.