Regia di Alfred Hitchcock.

Interpreti: Kim Novak, James Stewart, Tom Helmore, Henry Jones, Barbara Bel Geddes, Lee Patrick.

L’avvocato e poliziotto John Ferguson, Scottie per gli amici, soffre di vertigini. Un suo ex-compagno di college, Gavin Elster,  vorrebbe affidargli l’incarico di sorvegliare sua moglie Madeleine, vittima di strane ossessioni. La donna s’identifica con la bisnonna materna, Carlotta Valdés, la quale, abbandonata dall’amante e privata della figlia nata dalla loro relazione, morì suicida a 26 anni, la stessa età di Madeleine.

«Vertigo si conferma uno dei capolavori di un regista inimitabile, combinazione unica di freddezza inglese e astuzia hollywoodiana, di preparazione e passione da maestro del muto e di conoscenza di tutte le regole della produzione culturale di massa. Insomma, da Hitchcock non si può prescindere, e se La finestra sul cortile e Gli Uccelli sono i film più belli, Vertigo è il più morboso. La fragilità e l’ostinazione dello Scottie di James Stewart nasconde il cupio dissolvi. La superba, carnale bellezza della doppia Kim Novak, lascia a un tempo intravedere l’innata miseria dell’uomo, il peccato originale. Come due livelli diversi di malattia. Quest’amore nasce male, nel male, e non può che morire nel delitto, nella colpa di tutti. Dentro una Missione, ma figli di una modernità senza redenzione. Mai Hitchcock fu più coinvolto che in questa storia gotica di fantasmi finti e di vera alterazione morale, un’implacabile macchina di perdizione con due protagonisti solo apparentemente più innocenti del loro demiurgo»

(Gianni Volpi, I film da vedere a vent’anni, 2014)